Nel mercato residenziale italiano, la categoria di prestazione energetica G risulta essere la più popolare, con quasi il 60% delle transazioni effettuate però bisogna specificare che questa classe è anche la meno efficiente dal punto di vista energetico.
Solo il 4,2 % delle compravendite e circa il 2,6 % degli affitti riguardano invece immobili appartenenti alle categorie A e B, considerate le più performanti.
La tematica della classe energetica degli immobili è fonte di discussione nell’ambito immobiliare, soprattutto nell’ultimo periodo, considerando che l’UE richiede agli stati membri l’adeguamento, entro il 2033, degli edifici residenziali che devono risultare, almeno, in classe energetica D.
Un obiettivo che si presenta impegnativo per l’Italia, che ha una maggioranza di edifici dal patrimonio immobiliare obsoleto, con il 61% oggetto delle classi G ed F, secondo i dati riportati dalla banca dati Enea.
Dopo l’esperienza del Covid e l’aumento delle spese energetiche recenti, i potenziali acquirenti prestano maggiore attenzione alla prestazione energetica degli immobili, ma spesso si trovano ad affrontare prezzi elevati.
Per tale motivo, optano per la soluzione di ristrutturare un immobile già usato, tramite gli incentivi fiscali.